1.31.2012

vampirisma

se fiotta il sangue
inoridirai
delle ragioni messe in fuga
davanti al gusto

ripassa il ponte che procede nei metalli
affondi amari
lasciando i denti

così le donne fermano le guerre
facendo segni ai corpi
e le mie tracce, credi
sono quelle
che rimanesti fiera
sulla gola

1.29.2012

l'origine del mondo

cielo e mare
che ci fotte
di notte diventano stelle
e il buio
le disperde comunque alla vista

per la fine del mondo annunciata
hanno ucciso con cura tutte le bestie
restano ultime specie
che la natura anticorpi per forza
ci estinguerà

domani
saremo polvere d'acqua
disseminati gameti
gocce di seme perso nello spazio
impazziremo cercando la rotta
in cerca di vagine
buchi neri

Tacchi

la cadenza ticchettio
a volte danza e a volte goffa
prende la mossa e sfila
sotto le dita strette nel mirino

vanno di coppia, finta morsa
la passerella è un gesto
sui marciapiedi grigi a macchie
di chewing gum

segue lo sguardo fisso sui tombini
teme le trappole nascoste
i buchi
e il cuore alle caviglie

sanno di gomma o di vernice
ma il rossetto
guida la marcia militare

ordine femmina in vista
passi
rumore di donna

1.28.2012

Seni

passavo il tempo
a seguire il lungo filo di perle
posate al petto
tra le piccole vagine
di una leggera camicetta

i maschi avorio dall'altra parte
guardavano i centimetri alla voglia

è una parentesi di pelle
nella cura di cotone
per le mie mani, apposta
che sulle sfere scivolavano dal collo
alle tue fiere baionette

La parte del fiore

quaderno
esercizi consistenti
provo la mia parte
tenendo conto dei difficili equilibri
dell'inverno

la neve quest'anno resterà
senza temere primavera
non mi è rimasto neanche un seme
così confido nei germogli

sono sparito nella terra
per niente morto
mentre mi occupo del vento

1.26.2012

Il sindaco del villaggio

Ho sempre una parola per tutti
basta un saluto
come i cantanti
nelle promesse feste patronali

in questo posto manca solo il mare
ci sono i santi
i turisti verranno
tutte le piazze portano a Roma

ero un padrone della mia gente
e per la gente
aprivo ogni cancello
ogni promessa, firma
qua la mano
io non avevo carta nè contratti

di tutta quell'invidia non mi accorsi
avevo troppa luce,
e non guardavo
che nastri tricolori e le berline

ora c'è un'altra macchina per me
e tutto intorno un piccolo corteo
i polsi non si vantano del ferro
riesco a stento un bacio
mi urlano, mi abbracciano
piuttosto
state calmi

le gambe vanno e mi reggono appena
seguo la regola senza pensare
sorridere per bene
anche adesso
con gli occhi d'acqua
in mezzo ai gendarmi
mentre si fanno largo le sirene

1.24.2012

Le ragioni dei blocchi

I sabotatori
confezionavano candelotti da guerra
per impedire il viaggio
a tutti quei carri

da qui non si passa
ripeteva il capo
la paura è peccato
come il lavoro

devo tornare per forza
rispose un indiano a cavallo
i briganti mi hanno preso la moglie
ho una cassa d'argento per loro
entro domani o morte

la fuga non era prevista
dopo il suo gesto
l'uomo scomparve
tre giorni dopo le guardie trovarono il corpo
mentre i briganti brindavano sui carri
tutti a banchetto
sulla cassa d'argento

1.22.2012

Ogni guardiano di borgo terravecchia

giorni perfetti
terza adolescenza
in queste acque territoriali
entrano solo i gozzi e le murene
che le cartine
non mostrano i fondali

scivola il sole tutto il tempo della mezza
mastica i pezzi di stagione
e conta i nidi sulla testa
che aspettano la morte dell'inverno
per impiccagione

da questo faro
si parte sempre in prospettiva
senza fingersi squali
o capitani
piedi alla riva
panorama terra

Ladri di polli

ai telefoni notturni
voce basso
recita rapidamente
tutte le istruzioni riscatto


l'ultima frase registrata
dice ancora una volta
dei tuoi falchi

il più fiero si chiamava Ambizione
uno Successo
e l'altro
Cecità
sono stati tutti rapiti
tuo malgrado
da una banda specializzata

Cerchi rossi

dopo le squame
mi ritrovai le sue paure in una boccia di vetro
con i colori e le bolle d'aria
disegnavano cerchi uguali
di acqua troppo dolce

1.19.2012

lepidopta

Recitazione in nero
conosco tutte le tue macchine a memoria
con lo stradario e la cartina
a vista
sulla strada

ti resta un occhio mare
ti sei giocata il resto fino al culo
perso
coi troppi amanti e la pazienza

non hai motivo dei tuoi amori
vergogna lascia morsi
ricordi sulla schiena
quando cercavi luce sulle fiamme
come una piccola,
stupida,
falena

1.18.2012

Letoilette

incontrollabili esondazioni
la regina dei fiumi
e un impero di carne
nel deserto

hai le tue mura di cinta
pelletteria
come gli orpelli fanno la danza
spariti
solo a toccare lo schermo

la soluzione
è nei tuoi pomi
avvelenati per finta
da stupidi sali da bagno

1.16.2012

Chiglia

grinze
tagliano le onde
le mani come remi nei relitti

ore profonde contano le dita
assenza di segnale

tempo
risale piano prima delle arie
appena calmo il mare

Appunto baccanale

divertitevi, muse
il vino è regalo
la festa bisogna di cosce
di mani sapienti e abbondanza di risa

i giovani fieri combattono nelle trincee
da mesi di freddo e adesso
aspettano grazie
perchè non c'è testa

di notte ogni tre
rigonfio di sensi e urla
vuoto
dev'essere il tempo

Storia di bolletta

Il frigo dei giorni
colleziona cartoline da mare
tenute strette da calamite rosa
ai cedolini
precompilati

pagherò
il calendario mostra il dito
una lista di cifre
e i giorni obbligati

compilazione
detesto il bianco
l'assenza triste
è una rituale scritta stampatello
istruzioni per l'uso
non c'è altro
il fine ultimo rimasto
della scadenza

Una specie di neve ricordo

commemorare il vizio della bocca
le pile di vecchi giornali nella borsa
e il freddo
maniche a quadri

lavoretti di fretta
al riparo dal sole
nascosti negli androni dei palazzi

è una specie di neve
peccato
non trovarti di nuovo
sulle scale
a riprendere l'amore dai tuoi fianchi

Amore ciao

letture
cappotto mattina
con tutto il caffè sulle mani
il rosso sui fogli
e la piazza distratta che non si accorge

era cronaca rosa
la più interessante
partecipava alla gara
che uccide le coppie

l'esecuzione mortale copia i finali
occhio non vede
spara la donna
ancora una volta alle spalle

La nave e il giglio

luci di mare vicinissime alla terra
siamo a cena
il pianoforte vola verso il bar
dondola il salone
e piovono sui tavoli le donne

il bastimento navigava fiero
spavaldo
poi ha preso un masso
e si è inchinato al ballo

di colpo
è scivolato sulle mani di saluto
con le sirene e la gente che saltava
come un brutto sogno
caduto
nell'acqua
nella sera

1.14.2012

Precipitazione

passeggiare costumata sulla testa
senza farsi sentire
perchè cercare le sue orme di rumore
era passione
nelle ore di sonno

l'ultima volta ero riuscito a dormire
a svegliarmi fu la legna spaccata
alla fine di un volo
e il freddo
notturno
dalla sua finestra

1.08.2012

tavolaccio

quella che dico
è una storia mai sentita
non a quest'ora
luce fioca
col sonno andato e un bricco
tra le dita

il tempo dei racconti fa da stufa
legno saranno le parole
e per il fuoco
lo vedrai

adesso ascolta
fuori di freddo è muto
ma questo tavolo di vino
parla
e non si muore

1.05.2012

Muore chi vive dritto

ultimo piano nero
dall'interno
sentono solo le sirene
questa città qualunque
questo paese che non importa

passano gli anni e per ognuno
si allunga
fila sequenza di corpi

siete rimasti alle lupare
basta
la parola mafia

ma quando la gola mastica
molla il cuore
l'amaro in bocca è sangue
come la notte e i conti
dei passi
dei nuovi santi

1.03.2012

L'umiltà del portafogli

la banda dei pirati accerchiò la nave
per cortesia di mare e notte
fu un abbordaggio riuscito
nonostante gli altissimi parabrezza

l'equipaggio era metallizzato
dalla paura fuoristrada
anche volendo scappare
c'erano troppe bolle
e indistruttibili cinture da tagliare

le lance della battaglia
conoscevano la strada
i capitani avevano studiato
ogni semaforo della zona

l'operazione si concluse
con la resa pelletteria
nessuno si mosse alle armi spianate
mentre salivano i bucanieri
a portarselo via

aveva la stoffa cucita a mano
un mazzo gonfio di frusci
e quattro carte magnetizzate
dal cuore chip

quando si arrese
coperto di vergogna
alzò le mani
e perse tutte le monete

a differenza della nave padrone
aveva la pelle dura
era un onesto portasoldi
fiero
e di vecchia fattura

Vecchie visite di cortesia

mi hai visto
mentre vuotavo le tazze
nell'acquario di spalle
con i pesci al caffè

mi dispiace soltanto per loro
coi nervi alle stelle
era un giorno difficile per me
tra le rampe del nuovo anno

doppi baci di auguri
due facce
sono venuti per la pace
e la prosperità

per fortuna la bambina mi guarda
siamo io e lei
fuori dalla realtà
il tempo procede lentissimo
discorsi e dolcetti

sto provando a capire
da quant'è che non lava le mani
mentre penso indeciso
meglio una fune una lama
o uno tsunami?

Appunti per un piano

fogli bianchi ammassati
sotto i resti
e le ombre quiete delle mani


non rimarremo uomini rossi
a colori nei vetri
come pesci
con tre litri di acque

che poi nessuno spegnerà i cannoni
dopo anni di manovre
e il piano

la guerra è adesso
non c'è tempo
faremo strage
dell'amore rimasto